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Job.Scuola.Idee

raccolta di idee e strumenti per una DIDATTICA moderna

È possibile parlare di cose “difficili” con parole “semplici”? Ecco la domanda da cui sono partito nel realizzare la mia ultima opera, che esce ora nelle nostre librerie, dal titolo: “Lettere a Giulio”(Mediafactory 2023 256 pagine € 15).

Ha un titolo un po’ insolito. Riguarda l’educazione dei preadolescenti ( secondo la classificazione ufficiale ma è ancora valida?) cioè degli alunni che frequentano le medie, ma non è un saggio pedagogico; è un “epistolario”: insieme di 37 lettere che con stile colloquiale ho (virtualmente) inviato a un ragazzino che da pochi giorni è entrato alla scuola media probabilmente guardando con un po’ di malinconia alle scuole elementari (va be’ oggi si usano altre denominazioni ma io rimango sempre a quelle da me sempre utilizzate) e così inizia un percorso accompagnato da tante domande, dal bisogno di risposte e da scelte nelle quali conterà moltissimo l’aiuto di genitori intelligenti e di qualche bravo insegnante. Questo inevitabile passaggio tutti i Giulio dovranno attraversarlo in un mondo maledettamente complicato, in continua trasformazione e in un groviglio di messaggi contraddittori.

Come li possiamo aiutare? Ecco la risposta: attraverso la riscoperta della parola all’interno di un dialogo sincero, se possibile affettuoso, con indicazioni di visibili e percorribili tracce. Questi “segnali stradali” non sono teorie e concetti, ma anche analisi di fatti quotidiani vissuti, cioè “esperienze”, quelle che facciamo tutti i giorni.

Tracce indicazioni superate, di altri tempi? Ecco la domanda che mi pongo, ovviamente io rispondo di no altrimenti non avrei scritto il libro, ma genitori, insegnanti di adesso sono d’accordo? Eventualmente cosa propongono?

È bello scoprire che alla fine il “parlare dialogando” è uno strumento educativo molto efficace soprattutto quando si propone di guidare figli e alunni a "imparare" dando valore a quello che capita tutti i giorni con lo sviluppo della capacità di riflessione.

Questo libro è in vendita (i libri gratuiti non sono mai letti) perché il costo, anche se modesto come qui, chiede che il libro sia “scelto” e quindi ci sia una motivazione (non solo curiosità) a leggerlo.

Essendo un insieme di lettere non richiede una lettura dalla prima all’ultima pagina, può essere benissimo e con la stessa utilità sfogliato per interesse, anche saltando da una lettera all’altra, ma ha un suo percorso che è reso chiaro dall’organizzazione dell’indice: Strumenti, Essere con se stessi, Essere con gli altri, Agire, Lasciare tracce. Se ci pensate è il percorso che tutti, anche da anziani, come lo è ora l’autore, dobbiamo proporci.

Questo mio lavoro è un ricordo e un rivivere anche la mia personale esperienza dell’incontro e della relazione che ho avuto con migliaia di studenti a partire dalla mia primissima esperienza di insegnante di italiano storia e geografia nella classe 1F e 3F (classe femminile) alla Lampertico nell’anno scolastico ’69-70 fino all’ultimo anno come Dirigente alla Garbin nell’anno 2000-2001. Beh, almeno oggi godo del titolo (ufficiale e riconosciuto) di “Dirigente in quiescenza”, ma tutti i miei colleghi e alunni ricordano benissimo quanta fatica facevo a restare chiuso in presidenza e, appena possibile, cioè quasi sempre, scappavo in giro nelle classi.


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